SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XIX LEGISLATURA --------------------
9ª Commissione permanente
(Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare)
*150a seduta: martedì 23 luglio 2024, ore 13,30
*151a seduta: mercoledì 24 luglio 2024, ore 9
ORDINE DEL GIORNO
- Relatore alla Commissione BERGESIO
– Relatore alla Commissione MAFFONI
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO
NATURALE, LOREFICE, FLORIDIA Barbara, PIRRO, MAIORINO, LICHERI Sabrina, DAMANTE, LOPREIATO, NAVE, ALOISIO, CASTIELLO, TREVISI - Ai Ministri dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e per la pubblica amministrazione
Premesso che:
la società Agecontrol S.p.A. svolge, senza perseguire fini di lucro, i controlli e le azioni previste dai regolamenti unionali e dalle disposizioni nazionali vigenti in materia per tutte le filiere del settore agricolo, della silvicoltura, dell'allevamento animale e in generale dell'agroalimentare;
rappresenta l'organismo di controllo che, per conto dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), svolge le verifiche di conformità alle norme di commercializzazione applicabili nel settore dei prodotti ortofrutticoli freschi ed effettua altresì i controlli "di secondo livello", previsti nei confronti dei soggetti ai quali AGEA ha delegato specifici compiti o servizi e in ulteriori comparti;
considerato che:
con verbale di assemblea ordinaria di Agecontrol del 27 aprile 2023, il socio unico AGEA ha nominato il perito agrario Lorenzo Giachini, dipendente di AGEA con livello C4, quale amministratore unico di Agecontrol per un periodo di tre esercizi, ai sensi dell'articolo 11 dello statuto sociale, con scadenza all'approvazione del bilancio dell'esercizio 2025;
con delibera del direttore di AGEA n. 32 del 1° agosto 2023, è stato designato quale direttore generale di Agecontrol il dottor Francesco Martinelli, che ricopriva il ruolo di dirigente di prima fascia di AGEA. Questa nomina è stata approvata dall'amministratore unico di Agecontrol con delibera n. 5 del 2 agosto 2023;
valutato che il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, all'articolo 11, comma 8, sancisce: "Gli amministratori delle società a controllo pubblico non possono essere dipendenti delle amministrazioni pubbliche controllanti o vigilanti". In tal senso, inoltre, la disciplina riguardante le inconferibilità e incompatibilità di incarichi (ex decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39) mira a prevenire ovvero gestire situazioni che possono creare conflitti di interesse, nel presupposto di salvaguardare l'interesse pubblico senza che utilità private ne condizionino il perseguimento,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non ritengano che la riorganizzazione dei vertici aziendali attuata in Agecontrol, posta in essere in assenza del confronto con i vari soggetti differentemente interessati, possa presentare profili di contrarietà rispetto alla legislazione vigente, anche per quanto concerne i principi di efficienza ed economicità, nonché per quanto concerne l'esigenza di valorizzazione delle risorse interne.
(3-01121)
BIZZOTTO, BERGESIO, CANTALAMESSA - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
Premesso che:
l'articolo 2, paragrafo 3 del Regolamento (UE) n. 1169/2011, stabilisce che il "Paese di origine" deve essere individuato applicando le regole doganali sull'origine delle merci e, nello specifico, gli articoli da 60 a 63 del Regolamento (UE) n. 952/2013 recante il Codice doganale dell'Unione (CDU);
con riferimento al Codice doganale dell'Unione, le merci interamente ottenute in un unico Paese o territorio sono considerate originarie di tale Paese o territorio, mentre quelle alla cui produzione contribuiscono due o più Paesi o territori sono considerate originarie del Paese o territorio in cui hanno subito l'ultima trasformazione o lavorazione sostanziale;
l'indicazione dell'origine non è obbligatoria, lo diviene solo quando la sua omissione potrebbe indurre in errore il consumatore circa l'origine del prodotto;
l'indicazione dell'origine è una delle informazioni più importanti ricercate in etichetta dai consumatori; tuttavia la normativa comunitaria non tutela l'italianità dei prodotti, i quali avendo ottenuto l'ultima trasformazione nel nostro Paese, vengono venduti sul mercato come italiani, nonostante le materie prime utilizzate siano di origine estera;
si tratta di una forma di concorrenza sleale che permette l'importazione nel nostro Paese di prodotti di bassissima qualità, le cui materie prime sono impiegate in processi produttivi che non rispondono agli stessi standard di qualità richiesti all'Italia, con evidenti carenze sotto il profilo delle garanzie di sicurezza e delle tutele della salute umana e del lavoro;
a rischio è la sopravvivenza di migliaia di aziende agricole che, anche a causa degli altri costi di produzione, non riescono più ad essere competitive sul mercato,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo voglia prontamente adoperarsi nel promuovere presso le competenti Istituzioni europee una revisione del criterio dell'ultima trasformazione o lavorazione sostanziale, di cui all'articolo 60 del Codice doganale dell'Unione, affinché venga riconosciuta e tutelata l'origine dei prodotti agroalimentari made in Italy.
(3-01208)